Nel Tempo, in un’epoca come quella contemporanea, in cui luoghi e uomini, natura e comportamenti, decodificano fedelmente l’universo simbolico del villaggio globale, i principi del caos e del molteplice, il decadimento dell’“ethos” sociale, la negazione del senso e dei sensi; la mia poetica corporea si presenta come elemento concreto “carnificato” di riflessione percettiva.
Azione Poetica che risolve un binomio di fondamentale importanza, quello tra Natura e Individuo, tra spazio fisico primordiale, originario, arcaico e corpo, una rivalutazione e rielaborazione della relazione originaria, del rito smarrito e della memoria risvegliata a livello cellulare, attraverso un’esperienza sensibile, una catarsi.
Vivere ed esistere lo spazio, quindi il territorio intero attraverso la forza simbolica del corpo umano, corpo come istallazione o scultura, corpo che da potente veicolo di linguaggi polisemici diventa esso stesso segno, materia ed elemento, architettura e anima dello scenario;
Questo percorso fornisce una risposta alternativa alla visione centrale e comunemente diffusa di concepire il corpo e lo spazio esclusivamente come elementi isolati o esperienze individuali permettendo invece di percepire anche oltre quell’unica traiettoria visibile e rendendo possibile un confronto tra l’esperienza del singolo e l’esperienza collettiva dello spazio( corpo collettivo).
Dal luogo al corpo dal corpo al luogo dunque attraverso suoni, geometrie comportamenti e significati che ridefiniscono nuovi codici rituali, nuove identità.
Nelle fasi primigenie della ricerca non posso prescindere dunque in alcun modo, da un’osservazione di matrice essenzialmente antropologica e paesagistica, laddove tento di analizzare e rappresentare le forme e i contenuti della cultura contemporanea innestandovi un intervento artistico che non si prefigge d’incarnare un linguaggio prettamente politico, ma è essenzialmente Presenza, risveglio, testimonianza poetica della dimensione sociale odierna.
Il passaggio successivo e consequenziale è quello di un’azione performativa che, calata in uno specifico contesto socio-culturale o naturale diventa ontologicamente comunicazione, messaggio, voce altra, esperienza sensibile e percettiva, denuncia culturale, protesta nonché proposta.